Raccogliendo l’appello lanciato dagli studenti delle facoltà occupate
della Sapienza ci siamo riuniti in un’assemblea a cui hanno preso parte
numerose realtà provenienti da tutto il paese.
L’analisi comune, che è emersa dalla discussione, è che lo
stravolgimento che il mondo della formazione sta subendo in questi
ultimi 15 anni è dettato da un’ideologia neoliberista che mira a
trasformare la scuola in un’azienda.
In una fase come
questa in cui, a causa del crollo delle borse e del sistema
finanziario, il sistema economico subisce la crisi più forte da molti
decenni a questa parte, la scuola, l’università e tutto il mondo della formazione sono visti dai governanti di turno esclusivamente come voci di spesa da tagliare.
Il
movimento che in questi mesi ha invaso scuole e piazze di tutta Italia
è determinato a creare l’alternativa a questo modello si sistema, costruendo una scuola libera e accessibile a tutti.
Siamo
convinti che l’unico cambiamento possibile sia quello che costruiamo
giorno dopo giorno dal basso, nelle assemblee, nelle occupazioni,
nell’autogestione di spazi e non una riforma scritta da burocrati che rappresentano solo se stessi e i loro interessi.
Per
queste ragioni nelle ultime settimane la nostra protesta all’interno
degli istituti è stata caratterizzata dalla riappropriazione dei saperi
e degli spazi. Ma siamo coscienti che per costruire una scuola diversa
sia necessario porre il problema della trasformazione di questo modello
di società.
A nostro parere infatti la possibilità di questo
movimento di cambiare questa società radicalmente, sta nella capacità
di non rimanere ancorati alla contingenza del singolo provvedimento e
di costruire una protesta comune con il mondo del lavoro e con tutte le fasce sociali più deboli, duramente colpite in questi mesi dalla crisi economica.
Un fronte comune che non accetta nessun tipo di strumentalizzazione da partiti, sindacati e simili.
Un movimento apartitico, ma non apolitico.
La
nostra protesta per il diritto ad un futuro sicuro e non precario è
geneticamente contrapposta a chi vorrebbe generare una guerra tra
poveri, fomentando razzismo e xenofobia.
Per questo non accettiamo nessuna infiltrazione da parte di strutture neofasciste all’interno della nostra protesta.
A
chi pensa di poterci intimidire con minacce, provocazioni, denunce o
provvedimenti disciplinari ha già risposto la nostra fermezza e la
nostra convinzione, come ha dimostrato la straordinaria giornata di
ieri.
Noi non abbiamo paura!
Quest’assemblea
è solo l’inizio di un percorso che, partendo dalle scuole, noi studenti
medi abbiamo intenzione di proseguire, anche attraverso un’altra
assemblea nazionale.
Questa protesta non conosce confini. L’onda non si fermerà!
Assemblea nazionale delle studentesse e degli studenti in mobilitazione*
*Sono
presenti studenti da: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze,
Pisa, Bari, Cosenza, Padova, Trieste, Verona, Palermo, Alessandria,
Venezia, Bergamo, Livorno, Siena.