[ REPORT ] Giornata del 28 novembre 2008

Come annunciato nei giorni scorsi, gli studenti e le studentesse delle scuole in rivolta di roma hanno dato vita ad una giornata di azioni e sensibilizzazione
nella città di roma, raccogliendo l’appello degli studenti di torino a
non far dimenticare quanto accaduto a rivoli e la giornata nazionale di
mobilitazione indetta dalla assemblea nazionale della sapienza.

Nel corso di tutta la mattina, moltissime le iniziative.
Riepiloghiamo quelle piu’ significative, a cui si sono affiancati
volantinaggi, megafonaggi e striscioni in venti istituti
.

 

ore. 9.30 assediato palazzo grazioli


Oltre un centinaio di studenti, all’interno della giornata di
sensibilizzazione promossa per oggi raccogliendo l’appello degli
studenti di torino, ha assediano per circa mezzora Palazzo Grazioli, la lussuosa residenza di Berlusconi, presidata da numerosi camionette ed agenti antisommossa.

Gli studenti hanno gridato "vergogna" e "buffone", denunciando la
gravità delle parole di Berlusconi che ha voluto ridurre
vergognosamente a "fatalità" quello che è stato invece la conseguenza tragica di anni di tagli alla spesa sociale nel paese.

Gli studenti e le studentesse hanno inoltre chiesto se la manuntenzione di Palazzo Grazioli ha la stessa "attenta osservanza" che il Premier ha sostenuto essere garantita agli istituti scolastici.

Gli studenti denunciano inoltre come, di fronte ad una manifestazione spontanea e pacifica di due
giorni fa sotto la provincia, le forze dell’ordine abbiano reagito
tentando di sciogliere il presidio ed identificando tre studenti, un inaccettabile intimidazione poliziesca.

Avevamo annunciato che non sarebbe bastata una intimidazione a farci tacere la verità, e siamo tornati direttamente sotto casa del Premier per urlarla con tutta la forza della nostra indignazione.

ore 10.15 – contestata sede del messaggero e bloccata via del tritone

Gli studenti e le studentesse delle scuole in rivolta di roma hanno contestato fa la sede del Messaggero bloccando il traffico su via del tritone mentre l’ingresso della redazione veniva protetto da un abbondante cordone poliziesco.

In particolare, è stato denunciato come gli articoli di questi giorni abbiano ridotto le mobilitazioni ad un problema di viabilità
– confondendo causa ed effetto, e non parlando dei problemi reali di
questa città (dove le scuole cadono a pezzi e la viabilità è bloccata
non certo per la manifestazioni).
 
Ma anche, in generale, le campagne allarmistiche che in questi mesi hanno contribuito a legittimare le "ronde" piuttosto che a giustificare i neofascisti.
 
Molti gli slogan e gli interventi.

ore 11.00 contestata redazione libero e bloccato l’ingresso

Dopo gli infami articoli pubblicati dal quotidinano libero sui fatti di piazza navona, abbiamo voluto ricordare a tutti che quello che è successo a piazza navona è noto a tutti, ed è inutile tentare di inventare un’altra storia.
 
Lo abbiamo ricordato oggi, in almeno cinquecento, esponendo uno striscione con su scritto "ti chiami libero, ma sei un servo",bloccando l’ingresso della redazione per una circa venti minuti.

ore 11.30 presidiata piazza esedra

Subito dopo, un gruppo ormai di centinaia e centinaia di studenti delle scuole di roma si è recato a piazza della repubblica (proprio dove un gruppuscolo neofascista aveva paventato di voler tenere una manifestazione per oggi) ed ha affisso uno striscione con su scritto "29.10.2008, l’antifascismo non si arresta", in solidarietà ai denunciati per i fatti di piazza navona che qualcuno ridicolmente vorrebbe ridurre a rissa – come già dimostrato nella giornata di lunedì, con blocchi della didattica e iniziativa in quindici scuole, non accetteremo nessun simile teorema.

ore 12.00 occupata metro A

Dopo aver incontrato anche in piazza esedra, come prima a palazzo grazioli ed alla sede del messaggero, una sproporzionata presenza delle forze dell’ordine, un gruppo di studenti ha occupato la metro A a repubblica, cantando noi la crisi non la paghiamo e rivendicando tariffe sociali per gli studenti precari.

ore 12.45 occupato ufficio scolastico regionale

un gruppo di oltre cento di studenti e studentesse ha occupato
l’ufficio scolastico regionale del lazio, annunciando che se non ci
saranno aule autogestite in tutte le scuole inizieranno a prenderle nelle sedi istituzionali.

l’occupazione è durata circa tre quarti d’ora, bloccando l’ingresso dell’edificio ed esponendo due striscioni
contro i tagli e per le aule autogestite. l’occupazione è terminata
dopo aver ottenuto una serie di impegni dal diretto dell’ufficio
scolastico regionale, sanzo, che saremo felici di tornare a salutare
preso.
 
 
 
Una giornata di comunicazione e sensibilizzazione che
ha coinvolto centinaia e centinaia di studenti, rendendo ogni azione
piu’ paratecipata e collettiva di quanto la pioggo avrebbe potuto far
sperare alcuni, che ha attraversato la città, che ha fatto vivere le
strade, che ha continuato a riprendere quello che ci spetta.
 
Ma, ancora una volta diciamo: non è che l’inizio. E la
massiccia ed immotivata presenza poliziesca di, e neppure le
temperature in calo, e tanto meno le minacce e le denunce, potranno
cambiare le cose.
 
Domani e lunedì gli studenti e le studentesse si
incontreranno in assemblea cittadina per decidere come proseguire le
mobilitazioni, anche in vista dello sciopero generale del 12 Dicembre.
 
 
studenti e studentesse delle scuole in rivolta di roma



 
 
ps. apprendiamo che un tale "tito russo" dell’unione degli
studenti ha parlato a Repubblica di un "corteo con una scarsa
partecipazione". comprendione che l’unione degli studenti, limitandosi
alla produzione di comunicati stampa, possa essere poco informata.
tuttavia non capiamo proprio di cosa parli. oggi, come noto, erano
previste azioni di comunicazione, che sono state attuate e sono state
partecipate da centinaia di studenti (e persino da quattro studenti
tesserati dell’uds).
 
invitiamo, ancora una volta, l’unione degli studenti ad
evitare di fare dichiarazioni a nome di un movimento al quale non
sembra neanche partecipare, non conoscendone neanche gli appuntamenti.

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